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Festa della repubblica che ripudia la guerra

Fabrizio Truini

  A Roma il 2 giugno Pax Christi col Movimento Nonviolento, CESC Project e CEMEA ha festeggiato la Repubblica civile e democratica con un appuntamento al cippo Matteotti, il parlamentare antifascista ucciso per ordine di Mussolini. Antimilitarista si era opposto alla guerra e aveva già pagato con tre anni di confino la sua fede di obiettore di coscienza.

   In qualità di cittadini, che hanno il dovere di difendere la Repubblica, i rappresentati delle diverse associazioni, hanno voluto portare la loro testimonianza di nonviolenza attiva perché l’Italia rispetti in pieno il dettato costituzionale del ripudio della guerra e scrivi una nuova storia di pace in Europa.

    Per questa ragione hanno obiettato sui 26 miliardi impiegati quest’anno per le spese militari, chiedendo invece di finanziare la Difesa civile non armata e nonviolenta. E hanno giudicato offensiva la parata militare ai Fori Imperiali per celebrare la ricorrenza civile della nascita della democrazia rappresentativa repubblicana del popolo italiano. A sfilare per le strade d’Italia –si è proposto- siano non le armi ma i cittadini, le associazioni della società civile, i giovani del servizio civile che difendono la Repubblica con il loro impegno civile e il loro amore per la pace.

    Durante il sit-in sono state ricordate le tragedie delle guerre che insanguinano il modo, in particolare quella in Ucraina, chiedendo che non si inviino più armi, ma si ricerchi una tregua per intavolare accordi di pace. E infine si espressa piena solidarietà ai giovani ucraini e russi che a rischio della propria vita rifiutano di abbracciare le armi per tentare di fermare la guerra e testimoniare la nonviolenza, come unica via per una pace vera.