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Esperienza di cammino spirituale sulla pace del nascente gruppo di Pax Christi di Viareggio

Punto pace di Viareggio

Nonviolenza, verità, libertà, coraggio, coerenza, lotta, resistenza, riappropriazione del potere dal basso, giustizia, sono le parole che abbiamo “ritirato”, cioè raccolto in questi due giorni, che ci hanno permesso di disegnare il cammino da intraprendere, per un percorso di pace nel mondo, partendo da una pace interiore, spirituale, sulla strada di Cristo, il primo che ha parlato e portato la Verità sulla Terra, quella verità di cui ha tracciato il solco attraverso la Sua vita e le Sue parole.

Giovanni 18 (10, 11) “Rimetti la spada nel fodero, non berrò forse il calice che il Padre mi ha dato?”
Matteo 5 (43) “Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” e ancora Matteo 5 (39) “Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra.

Cercando di ascoltare queste Sue parole per afferrarne il loro vero significato e cogliere il messaggio che Gesù ci vuole dare, abbiamo condiviso il fatto che seguendo la strada che Lui ci propone, saremo capaci, di fronte alla violenza e alle ingiustizie, di assumere una posizione fondata sulla convivialità delle differenze, sul porgere l’altra guancia che non significa farsi schiacciare, ma mostrare il coraggio di non farsi piegare dalla violenza, sulla resistenza attiva in antitesi con la remissività. Un’azione concreta e coerente di vera nonviolenza, volta a riequilibrare quel tentativo di sopraffazione altrui messo in atto con un ceffone a manrovescio, mostrando la disponibilità a ricevere uno schiaffo uguale e contrario.

Una nonviolenza che l’antropologa belga Pat Patfoort riassume efficacemente nella cosiddetta isoviolenza: non fare violenza all’altro e allo stesso tempo non mettere l’altro in condizione di farla.

Il nonviolento va al centro, al cuore della coscienza e chiede “Dove ho sbagliato”.

La pace richiede un impegno che deve partire da un lavoro interiore, su ciascuno di noi, perché le cause della violenza e della guerra sono economiche, politiche, sociali ma anche interiori. La storia ci insegna che basta poco per diventare carnefici. Il nostro impegno deve quindi partire dalla ricerca della nostra radice non bellica: non combattere il lupo cattivo ma alimentare il lupo buono che c’è in noi.

Se da un lato possiamo dire con Gandhi che la pace è antica come le montagne, dall’altro vediamo queste montagne insormontabili e ci sentiamo impotenti di fronte all’attuale situazione politica a livello mondiale. Eppure è proprio Gandhi a darci dimostrazione della forza del cambiamento che sta nell’azione nonviolenta, quella che in sanscrito è la “Satyagraha” cioè insistenza per la verità, per mezzo della quale Gandhi ha liberato l’India dalla secolare dominazione britannica.

Gandhi, il Mahatma, la grande anima, è e resterà nella storia un grande esempio da cui imparare, a partire dalle sue parole: “Sono le azioni che contano”. “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
E con lui abbiamo ricordato, insieme a Pax Christi, un’altra grande anima, Don Tonino Bello. Abbiamo ascoltato con grande emozione le sue parole, ripercorso la sua storia ed ispirato dentro di noi la forza di un uomo che ha dedicato tutta la sua esistenza per affermare il grande valore della Pace, con azioni concrete, con tanta passione e soprattutto con grande fede.
La sua vita e la sua morte hanno un senso proprio se noi continuiamo a credere nell’utopia di un mondo fondato sul principio, che da lui ereditiamo, della convivialità delle differenze, perché la pace è libertà, è relazione, dialogo, ascolto, giustizia, uguaglianza, principi che stanno alla base un’esistenza umana e quindi possibile.

Ancora con le parole di Don Tonino Bello possiamo dire “La pace sia pane quotidiano nella mensa dei popoli” una pace fatta di semplicità, di umiltà, di amore per se stessi e per gli altri, fondamentale per la nostra vita, come il pane.

Le iniziative concrete di opposizione ad una politica guerrafondaia e disumana, fondate sui principi della nonviolenza sono state proposte e offerte da Pio Castagna sul tavolo dell’incontro:

  • obiezione al finanziamento statale delle spese militari;
  • obiezione nei confronti delle banche che svolgono operazioni per l’esportazione di armamenti;
  • boicottaggio, disinvestimento e sanzioni nei confronti di aziende e marchi commerciali di origine e/o proprietà israeliani;
  • astensione dall’acquisto di prodotti che sostengono/ finanziano gli armamenti e contribuiscono allo sfruttamento di paesi poveri.
  • la necessità non più rimandabile di rafforzare sinergie e lavorare con gli altri movimenti per la pace, per creare “ponti” robusti di collaborazione per costruire insieme iniziative di pressione e percorsi di educazione alla Pace e alla nonviolenza. A questo proposito è stato organizzato un incontro pubblico a Viareggio   il 15 aprile scorso con il “tavolo in difesa della L.185/90″ – proposto dalla Commissione Giustizia e Pace della diocesi di Lucca, con i Forum della Pace di Lucca e della Versilia e molte altre associazioni – con la partecipazione del prof. Ferrucci dell’Università di Perugia e il giornalista Carlo Cefaloni proprio sulla difesa della Legge 185/90,”