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Sudan. Una corsa contro il tempo per fermare la catastrofe umanitaria

Carla Bellani

Il 15 aprile 2023, il Sudan è stato travolto da un conflitto devastante, scaturito dalla lotta di potere tra l’esercito fedele ad Abdel al-Burhan e il gruppo paramilitare delle Forze di Supporto Rapido guidate da Mohamed Dagalo. In un solo anno, questa guerra ha privato il popolo sudanese delle proprie case e dei mezzi di sussistenza, portando a un’urgente crisi umanitaria.

Attualmente, circa 18 milioni di persone affrontano gravi carenze alimentari, un aumento significativo rispetto all’anno precedente. Di questi, 4 milioni sono bambini, di cui 730.000 si trovano in condizioni di malnutrizione acuta. La situazione è ulteriormente aggravata dal danneggiamento delle infrastrutture idriche, con tre quarti delle strutture sanitarie rese inutilizzabili.

Le aree più colpite dal conflitto, come alcune zone del Darfur si trovano in una situazione critica, con gli aiuti bloccati e una diffusa carenza di cibo. Nei campi degli sfollati nel Nord Darfur, la fame ha raggiunto livelli allarmanti, con un tasso di mortalità infantile che denuncia la gravità della situazione.

La fame, purtroppo è diventata un’arma di guerra. Per il Programma alimentare mondiale serve un’urgente corsa contro il tempo per salvare la popolazione.

Lo scorso aprile, a Parigi si è tenuta la Conferenza umanitaria internazionale per raccogliere i 4,1 miliardi di dollari  che le agenzie dell’Onu ritengono necessarie per far fronte alla crisi. 1,4 miliardi sarebbero necessari per i quasi 2 milioni di rifugiati nei paesi limitrofi. 2,7 miliardi servirebbero invece per affrontare l’emergenza nel paese. Ad oggi, è stato raccolto circa il 10% della quota prefissata.

Secondo l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, il Sudan rischia “un’escalation di violenza” che porterà alla catastrofe umanitaria.

Human Rights Watch (HRW) ha recentemente pubblicato un rapporto che fornisce prove delle atrocità commesse dalle Forze di Supporto Rapido (RSF) nel Darfur occidentale Sudan: pulizia etnica nel Darfur occidentale | Osservatorio dei diritti umani (hrw.org)  Proprio in questa regione si ritiene imminente un massacro su larga scala. L’inviato speciale del Senato degli Stati Uniti in Sudan, Tom Perriello, ritiene urgente e prioritario fermare l’aumento degli attacchi indiscriminati sui civili e chiede agli Stati Uniti ed alla comunità internazionale di esercitare una forte leadership sulle parti in conflitto e sugli Stati regionali per spingerli ad un cessate il fuoco.

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