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PellegriViaggio in Palestina/4

Ain Arik – di Livio Obert

Ain Arik è un luogo situato tra Ramallah e il campo profughi di Jenin e Nablus. In questo luogo un poco isolato vive ed opera la Piccola Famiglia dell’Annunziata che fa riferimento agli insegnamenti di Giuseppe Dossetti. Dopo la Messa celebrata in semplicità dal Card. Zuppi in comunione con i cristiani del luogo, proseguiamo con il nono incontro con i Palestinesi presenti. Quattro persone veramente piacevoli, simpatiche e molto determinate.

Il primo, un anziano, ci parla chiaramente della durezza dell’occupazione che non lascia possibilità di sviluppo. Sebbene siano cristiani subiscono lo stesso trattamento repressivo di cui sono vittima tutti i palestinesi.

Una donna ci parla di come siano ottimi i rapporti con la maggioranza musulmana caratterizzati da proficui incontri inter-religiosi oltre a una convivenza sempre pacifica.

Il terzo è un ragazzo che esprime una voglia di vivere notevole, purtroppo soffocata dalla situazione disperata di povertà e isolamento.

Infine Mariam una studentessa universitaria che sogna di diventare Ingegnere Informatico. Durante la messa aveva fatto la Ministrante in modo preciso. Lei studia alla Università di Ramallah e i suoi paesani la considerano una MARTIRE in quanto gli universitari palestinesi subiscono intimidazioni continue dall’esercito israeliano. Ritenuti pericolosi sovversivi potrebbero sviluppare un libero pensiero e istigare alla rivolta. Racconta come la sua Università sia tappezzata di manifesti raffiguranti studenti uccisi in vario modo. Ovviamente si augura di non fare la stessa tragica fine. In effetti pur trovandoci in Territorio Palestinese la sicurezza è in toto in mano all’ esercito israeliano, i check-point sono continui e anche noi in uno di questi abbiamo dovuto restare fermi un’ora. Indubbiamente per noi sul pullman con il condizionatore acceso non è come per questa povera gente che deve continuamente vedersi le armi spianate sotto un sole opprimente.

Alla mia domanda sulla prospettiva di una futura convivenza sono tutti molto scettici perché i soprusi subiti non possono essere dimenticati in più dicono di non aver nessuna fiducia negli Israeliani. Al termine con molta cordialità Mons. Zuppi propone a Mariam un Master a Bologna con la promessa però di ritornare in Palestina dove persone come lei saranno indispensabili.