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LA TERRA PROMESSA

(Quasi un salmo. Alcune schiette considerazioni sulle vita odierna nella terra promessa)

Gerusalemme non c’è più…
La luce si è spenta!

Gerusalemme è la città di Dio con gli uomini!
E la città di Dio con gli uomini è una promessa
se diventa un idolo…
lo status dell’idolo è il coccio
la città và in mille pezzi: non c’è più,
solo cocci tutt’intorno…


La promessa non è uno stato gassoso indefinito
La promessa genera futuro
e il futuro è un continuo presente
vita presente per tutti
che continua nel tempo peregrinante sino al compimento
La promessa di Dio agli uomini
si realizza secondo le attese e le forme che gli uomini via via le danno
in vista del compimento che è disegnato sulle mani di Dio
ma quando le mani dell’uomo la trasformano in idolo
quando, impazienti, vogliono loro dare compimento alla promessa
quasi che la promessa non sia carica di speranza
ma di dubbio e incertezza
allora la promessa finisce
e rimane l’idolo
il coccio
per tutti.


Dio/idolo
Non avrai altri dei di fronte a me
Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra (Es 20,3-4).
Città degli uomini e città di Dio con gli uomini
il confronto non è tra città degli uomini e città di Dio
non c’è una città di Dio
Dio è fedele all’uomo
il confronto è tra città degli uomini,
e città di Dio con gli uomini.
Nel primo caso l’uomo “non si accorge” di fare senza Dio
perché c’è sempre un idolo
che confonde la vista, la visione dell’uomo.
La Bibbia è il grande progetto
che va dalla città di Caino nella Genesi
a Gerusalemme nell’Apocalisse


La città: sintesi di tutte le contraddizioni
Per renderla città di Dio con gli uomini
l’uomo vi costruisce al centro il Tempio
ma il palazzo del Re confina con il Tempio, separato solo da un muro
e la liturgia dei sacerdoti cade nella prostituzione tra sacro e profano
Il sistema di porte e cortili cerca di salvaguardare la distinzione tra sacro e profano
non centrando però l’universalità della comunione tra Dio e l’uomo


La Gerusalemme dell’Apocalisse ha le porte aperte giorno e notte
non c’è Tempio: distinzione tra sacro e profano
non c’è paura dell’altro che mi tolga la vita
La città è aperta: le nazioni non sono una minaccia di morte
il male peggiore è voler abolire la pluralità: il pensiero unico.

La Bibbia procede di città in città
Caino, Babele, Ninive…
L’unità di Babele nasce eliminando le differenze
quando l’uomo fa senza Dio finiscono le differenze
Ninive, amica-nemica di Gerusalemme
città malvagia ma non chiusa
Ninive si converte a Dio e si pente
Dio si pente del male minacciato a NInive
Anche a Ninive si vestono tutti in modo uguale come a Babele
ma non è la stessa uguaglianza, questi si riconoscono tutti peccatori
è l’unica uguaglianza che non pecca: vestito impeccabile


Città: tensione tra Caino e Gerusalemme
Quanto stiamo vivendo in questi mesi
nella Terra Promessa
è uno dei tanti capitoli dei tanti libri della Bibbia
ed è paradigmatico di quanto accade nel resto del mondo

Qualcuno pensa a Dio
pensa di essere l’inviato di Dio
pensa di essere in comunione con Dio perché vuole eliminare gli uomini
altri senza Dio realizzano la piena e totale “comunione” tra loro.
Città di Dio e città degli uomini
a confronto, non può essere che scontro
Dio pazientemente promette
la città di Dio con gli uomini
La promessa di Dio:
l’unica città vivibile per l’uomo!

(Giuseppe Gaffurini, frate della Custodia di Terra Santa)