Per l’attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un’alternativa alle politiche d’austerità del Governo e dell’Europa. TUTTI A ROMA IL 2 GIUGNO.
Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria il Governo Monti e i poteri forti si
ostinano a non riconoscerne i risultati e preparando nuove normative utili solo agli
interessi dei privati.
Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi per rendere definitive le politiche liberiste privatizzando e smantellando le garanzie sociali. Dall’altra le politiche d’austerità ridimensionano il ruolo dell’intervento pubblico incentivando gli investimenti privati che poi devastano i territori.
E’ in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle “esigenze dei mercati” sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro.
Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”.
Ma la Repubblica siamo noi.
Le donne e gli uomini che ogni giorno e in ogni territorio lottano per l’acqua e dei beni comuni, per un welfare universale e servizi pubblici di qualità, per la dignità del lavoro e la fine della precarietà, per il diritto alla salute e all’abitare, per l’istruzione, la formazione e la conoscenza, per la trasformazione ecologica della produzione, a partire dal Forum Alternativo dei Popoli di Rio+20, per politiche di pace e cooperazione.
Le donne e gli uomini che, come nel resto d’Europa, pensano che i beni comuni siano fondamento di un nuovo modello produttivo e sociale.
Le donne e gli uomini che dentro la propria esperienza individuale e collettiva rivendicano una nuova democrazia partecipativa, dentro la quale tutte e tutti possano contribuire direttamente a costruire un diverso futuro per la presente e le future generazioni.
Crediamo sia giunto il momento in cui siano queste donne e questi uomini a riempire la piazza del 2 giugno.
Con l’allegria e la determinazione di chi vuole invertire la rotta.
Con la consapevolezza di chi sa che il futuro è solo nelle nostre mani.
|